Congresso Notariato. L'intervento del Presidente della Cassa in nome dell'unità

Patrizia Sara Siciliano "Il Dalai Lama diceva aprire le braccia al cambiamento ma senza lasciar andare i propri valori”.

Signori Ministri, Signori Parlamentari, Delegati dei notariati stranieri, Rappresentanti degli Ordini Professionali e delle Casse di Previdenza, Autorità, gentili Signore, care Colleghe e cari Colleghi,

è con grande piacere che rivolgo a tutti Voi a mio nome e di i componenti del Consiglio di Amministrazione della Cassa Nazionale del Notariato, il più cordiale saluto di benvenuto e un caloroso ringraziamento per essere presenti così numerosi a questa cerimonia di inaugurazione del sessantunesimo Congresso Nazionale del Notariato. 

La Vostra partecipazione è segno forte e chiaro dell’attenzione e dell’interesse alle tematiche che verranno qui affrontate e della rilevanza che ognuno attribuisce a questi momenti di condivisione e confronto importantissimi per la nostra categoria. 

Quello di oggi è il mio primo intervento in occasione di un Congresso Nazionale, consentitemi quindi un sentimento di emozione, è una circostanza solenne, che colgo come preziosa opportunità per ringraziare il Consiglio di Amministrazione per la fiducia che ha voluto accordarmi. 

L’elezione alla Presidenza della Cassa ha rappresentato per me un onore
 altissimo, accompagnato da una responsabilità che continuo ad avvertire con piena consapevolezza e grande senso del dovere. 

Stiamo oggi tutti vivendo un momento molto delicato, assistiamo con
 crescente preoccupazione alla messa in discussione di alcuni principi che, il nostro Paese ha sempre difeso con forza: la pace, l’eguaglianza, la protezione sociale ed al contempo viviamo in un’epoca straordinaria, ogni giorno leggiamo notizie su nuove scoperte, nuovi strumenti, nuove tecnologie e sempre più spesso, al centro di tutto questo, l’Intelligenza Artificiale. 

Tutto questo evoca entusiasmo, ma anche incertezza. 

Ed è normale. La storia ci insegna che ogni grande cambiamento porta con sé due
 emozioni fondamentali: la curiosità e la paura. Certo, non possiamo fermare il cambiamento, è importante, però, il modo in cui scegliamo di affrontarlo: le trasformazioni vanno guidate, comprese, utilizzate, per costruire qualcosa di migliore. 

Il mondo evolve a una velocità straordinaria e il Notariato, unito, come sempre ha fatto, molto spesso anticipando i cambiamenti, saprà, intercettando i bisogni della collettività, affrontare il domani senza mai perdere di vista i principi fondanti della nostra professione e la nostra etica. 

La solidarietà, la cura, il dialogo, la consapevolezza devono continuare a guidare ogni nostra scelta.

 Il Dalai Lama diceva “aprire le braccia al cambiamento ma senza lasciar andare i propri valori”. 

La società in cui viviamo è frammentata, attraversata da bisogni sempre
 più diversificati. 

Anche il ruolo delle donne è cambiato. Sebbene molte ancora fatichino a ricoprire ruoli di vertice, è motivo di orgoglio ricordare che la Cassa Nazionale del Notariato è oggi guidata da una donna. Un segno concreto di cambiamento. Molte sono le donne che scelgono la nostra professione e mi auguro che lo saranno sempre di più:
 nel 1995 rappresentavano il 20% degli iscritti attivi, oggi toccano il 39%. 

È cambiato anche il concetto stesso di famiglia. Ed è nostro compito affrontare la trasformazione nella sua complessità, con consapevolezza, senza pregiudizi. 

Il tema del nostro Congresso – “Notaio e Famiglia” – a me molto vicino, è quanto mai attuale. Dimostra, ancora una volta, come il Notariato sia capace di interpretare il presente e guardare al futuro. 

Sappiamo tutti che la Legge n.151 del 1975, che ha riformato il diritto di famiglia, ha dato luogo ad uno dei passaggi più innovativi della storia giuridica italiana. Ha infatti rivisitato in maniera sistematica i rapporti familiari, ha adeguato la legislazione italiana ai cambiamenti sociali e culturali, ha contribuito a rafforzare il ruolo della donna nella famiglia e nella società, ha tutelato i diritti dei figli e dei minori, nel solco dei principi costituzionali di eguaglianza e solidarietà. 

La tutela dei diritti non si esaurisce tuttavia nell’astrattezza delle norme di legge ma richiede consapevolezza, coscienza sociale, rigore. Valori che da sempre contraddistinguono l’attività del Notaio, per la sua istituzionale terzietà, per la sua elevata e specifica competenza tecnica, per la sua autorevolezza morale, per la fiducia accordatagli. 

Dall’entrata in vigore della legge di riforma molti accadimenti hanno avuto luogo e molte ulteriori riforme si sono susseguite, quelle sulle adozioni, sull’indennità di maternità e paternità, sulle unioni civili, sul divorzio breve, che unitamente ad altri fenomeni sociali, hanno prodotto cambiamenti profondi nel concetto di “famiglia". 

Da qui nuove istanze e sollecitazioni provenienti dalla società, che impongono un’attenta riflessione sul “diritto di famiglia”, anche alla luce delle evoluzioni normative e giurisprudenziali. Nel mutato contesto familiare e sociale il Notariato, perciò, ancora una volta è chiamato in prima linea a leggere dentro la realtà e ad interpretarla nel suo continuo mutamento, predisponendo soluzioni tecniche adeguate e conformi all’ordinamento giuridico, in funzione della realizzazione di un articolato sistema di garanzie e di tutele a misura delle esigenze e dei bisogni effettivi di ciascun componente del nucleo familiare.

Sono sicura che in questo quadro, certamente complesso, il dibattito congressuale, con l’intervento di autorevoli e qualificati rappresentanti del mondo accademico, istituzionale e notarile, potrà costituire un importante momento di confronto e discussione sull’eredità della riforma e sulle sfide ancora aperte, tra diritto, società e rappresentazioni culturali e che dal confronto emergeranno nuove idee e indicazioni sui temi. 

Dicevo viviamo in un’epoca di grandi cambiamenti! Anche il Consiglio d’Amministrazione della Cassa, che ho l’onore di guidare, è pienamente attento e consapevole delle sfide e dei cambiamenti in atto e sa bene che essi richiedono sempre di più una visione politica, economica e sociale lungimirante. Una Cassa di previdenza non solo rispecchia la realtà che stiamo vivendo, ma è una finestra aperta sui mutamenti in atto, sul sistema politico e sociale che sta caratterizzando non solo il nostro Paese, ma l’intero pianeta.

 Sostenere gli iscritti in tutte le fasi della loro vita lavorativa, le fasce deboli, garantire una pensione futura a chi si affaccia oggi alla professione, difendere il patto intergenerazionale, costruire un welfare ampio e rispondente ai nuovi bisogni, sono le linee guide che devono caratterizzare il nostro impegno, mio e del Consiglio di Amministrazione. 

Per raggiungere i nostri obiettivi, è necessario avere una visione di lungo e lunghissimo periodo. Lo impone la volatilità dei mercati, e vi assicuro che oggi non basta più lo studio ante e post rischio di un investimento. La stessa gestione organizzativa e amministrativa della Cassa viene messa continuamente alla prova da norme che richiedono un continuo aggiornamento. 

Da parte mia posso però sin da ora assicurare che, pur in uno scenario complesso, il mio Consiglio – coeso e pronto a comprendere e a interpretare le sfide con responsabilità, lungimiranza e spirito etico- sarà sempre ispirato da massimo impegno, spirito di servizio, passione e determinazione, nell’interesse di tutti gli iscritti. 

Posso anche assicurare che daremo massimo ascolto a tutte le istanze, suggestioni e progettualità, in un dialogo trasparente e costruttivo con tutta la categoria, come ho già avuto modo di affermare impegno, dialogo e unità saranno le linee generali sulle quali mi muoverò, assieme al mio C.D.A.

 Sono passati ormai trent’anni dalla privatizzazione delle Casse di previdenza. Con il Decreto Legislativo n.509/1994, lo Stato ha affidato alle Casse, l’onere di garantire la protezione sociale pubblica ai liberi professionisti, affidando loro la responsabilità diretta della gestione delle risorse previdenziali; non è mai stato disatteso quanto richiesto, anzi è stato introdotto, in tutti questi anni un sistema di protezione che non ha uguale in Europa. 

IL Decreto ha concesso agli Enti previdenziali professionali un’ampia e solida autonomia: organizzativa, amministrativa e contabile. 

L’autonomia è il cuore del sistema previdenziale. Essa permette alle Casse di operare con flessibilità per adattarsi alle mutevoli condizioni economiche e alle specifiche esigenze degli iscritti, alle problematiche derivanti dall’inverno demografico e dall’allungamento della vita media. 

In questi anni la nostra Cassa ha saputo esercitare con grande senso di responsabilità l’autonomia concessagli, assumendo – sempre nel rispetto rigoroso di procedure e principi generali- le scelte più adeguate alle proprie realtà organizzative e patrimoniali e disegnando nel tempo sistemi sostenibili nel lungo periodo, nonché coerenti ed adeguati alle aspettative dei futuri pensionati, in quanto facenti parte del sistema Paese. 

Ogni problematica, ogni norma, ogni sfida oggi viene approfondita e condivisa con gli altri Enti di Previdenza. Siamo dento un Sistema più ampio che affronta gli interessi e le istanze di ogni Cassa, trasportandole all’interno di un luogo di riflessione per individuare possibili progetti comuni. 

L’autonomia è un valore da preservare, tutelare, difendere e da esercitare sempre in modo consapevole e responsabile solo così le Casse possono essere davvero artefici del proprio futuro, nella trasparenza e con le massime garanzie per gli iscritti. 

La privatizzazione, lo possiamo oggi dire con orgoglio, rappresenta quindi un esempio virtuoso di realizzazione dei principi costituzionali del pluralismo sociale, della “sussidiarietà”, orizzontale e verticale. 

Sin dall’istituzione della Cassa Nazionale del Notariato, nel 1919, il sistema previdenziale notarile si ispira al principio, irrinunciabile, della solidarietà pura, strettamente connesso alla nostra pubblica funzione.

Ancora oggi la Cassa continua a costituire un modello di solidarietà endocategoriale, nel rispetto del patto infra e intergenerazionale, sia all’interno della generazione degli attuali iscritti, sia nei rapporti con la generazione futura. 

La Cassa è riuscita nell’intento di mantenere nel tempo la sostenibilità ed a garantire un patrimonio in continua crescita. Ogni investimento finanziario è sempre stato ispirato ad una logica che oserei definire di "sicurezza sostenibile" e perciò finalizzato a ottenere un rendimento coerente con le migliori opportunità prudenziali di investimento che il mercato presentasse. La nostra gestione finanziaria è sempre attenta a coniugare prudenza e redditività, con l’obiettivo di consolidare la sostenibilità del nostro sistema nel lungo periodo. 

Il mio Consiglio è perciò già al lavoro per studiare opportunità di crescita per la categoria, nella ricerca di nuove forme di intervento, che supportino lo sviluppo professionale ed economico degli iscritti, nell’ottica del giusto bilanciamento tra tradizione e innovazione e delle quali parleremo nella nostra tavola rotonda che si terrà domani dalle ore 15 dal titolo*”Famiglia e welfare state: connubio o alternanza?”.

Grazie dell’attenzione e buon congresso a tutti