La Cassa Nazionale inserita nella short-list dei migliori fondi pensioni italiani

IPE AWARDS 2020

IPE – Investment & Pensions Europe
È un osservatorio indipendente composto da una giuria internazionale di esperti che valuta l’operato dei fondi pensione europei analizzandone ogni anno i risultati ottenuti e ogni anno, ne elegge i migliori creando un significativo "benchmark" di riferimento per l’intera l’industria. Gli Awards sono stati lanciati nel 2000 e, in pochi anni, sono divenuti di grande prestigio. L’edizione 2020, svolta straordinariamente in un format virtuale ha visto i giudici internazionali coinvolti sono stati 88 (fra i quali 4 italiani).

Ciò è testimoniato dal numero crescente di candidature: nell’edizione 2019, la cui serata finale si è svolta a Copenhagen, hanno presentato la propria candidatura, su un totale di 43 categorie, ben 434 fondi pensione in rappresentanza di 22 Paesi europei per un valore complessivo di oltre 2 triliardi di euro di asset gestiti.

Short-list dei migliori fondi
Quest’anno – nella Categoria dei Country Awards – la Cassa Nazionale del Notariato è stata inserita nella short-list dei migliori fondi pensioni italiani per l’assegnazione del “Best Pension Fund in Italy” assieme ad altri nomi di spicco del secondo pilastro italiano. Nel ballottaggio finale infatti, la Cassa, unico ente previdenziale di primo pilastro inserito in short-list, si è confrontata con il Fondoposte, con il Fondo Pensioni del Personale del Gruppo BNL/BNP Paribas Italia e il con Fondo Pensione Solidarietà Veneto (Fondo pensione chiuso destinato a chi lavora in Veneto).

Vincitore del premio è risultato il Fondoposte, il fondo pensione (di secondo pilastro) complementare negoziale a capitalizzazione individuale e contribuzione definita, per il personale non dirigente delle Poste Italiane S.p.A.

La valutazione della Giuria
Il periodo di osservazione sul quale la struttura della Cassa Nazionale del Notariato ha focalizzato la redazione del documento presentato prima dell’estate per la candidatura dell’Ente è stato l’ultimo quinquennio (2015-2019).
La Giuria ha apprezzato il mantenimento di una gestione prudente finalizzata alla massima diversificazione del portafoglio mediante l’adozione di strategie a basso rischio le quali hanno evidenziato interessanti livelli di rendimento nel medio-lungo termine, seppur in un contesto caratterizzato da una forte incertezza.

L’application redatta dalla struttura per la competizione ha evidenziato innanzi tutto la peculiarità del nostro modello previdenziale e – in sintesi – la performance degli ultimi tre esercizi (2019: 4.25%,  2018: 0.98%  e 2017: 4.74%) oltre alla media della performance  degli ultimi 3 anni, pari al 3.32%, degli ultimi  5 anni (pari al 3.71%) e degli ultimi 10 anni (pari al 3.82%), calcolata al netto della componente immobiliare diretta e indiretta).

L’elaborato ha evidenziato altresì:

  1. gli avanzi di gestione rilevati dai nostri bilanci consuntivi degli ultimi cinque anni: 32.4 milioni nel 2015, 55.2 milioni nel 2016, 22.5 milioni nel 2017, 19.9 milioni nel 2018 e 60.5 milioni nel 2019.
  2. l’incremento delle riserve, passate da 1.356 miliardi di euro di fine 2015 a 1.514 miliardi di euro a fine 2019 (+11.65%) con copertura di ben 7.14 volte del monte pensioni annue
  3. in linea con le migliori “best practices” internazionali: 1) l’adozione e lo sviluppo sin dal 2010, dell’analisi ALM (“Asset Liability Management”) e del controllo del rischio (“Risk Advisor”) a supporto di ogni scelta gestionale e del monitoraggio costante del portafoglio 2) l’approvazione del “Documento sulla Politica di Investimento” e delle Procedure che definiscono i compiti e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti nelle varie fasi del processo di investimento (Cda, Commissioni, Funzione Finanza, Advisor, gestori, Banca Depositaria).
  4. la graduale riduzione, negli ultimi 5 anni, della componente del patrimonio gestita direttamente (dal 39% di fine 2015 al 33% di fine 2019) a favore di una gestione indiretta (dal 61% di fine 2015 al 67% di fine 2019) affidata a primari gestori professionali sia attraverso l’affidamento di mandati di gestione (circa 205.00 milioni di euro) che attraverso la selezione (per circa 490.00 milioni di euro) di 90 fondi di investimento UCITS “compliant”, facenti capo ad oltre 40 SGR, individuati in ben 14 diverse asset class con la massima diversificazione sia geografica che settoriale e, per la maggior parte, con distribuzione di dividendo
  5. la riduzione del rischio nel comparto governativo e obbligazionario mediante la graduale riduzione della “duration media” e il passaggio da emissioni a tasso fisso ad emissioni a tasso variabile, in previsione di futuri graduali rialzi dei tassi di interesse
  6. il re-styling del portafoglio mobiliare negli ultimi anni che ha comportato l’inserimento di “asset class” decorrelate dai mercati tradizionali, quali gli investimenti alternativi sia liquidi che illiquidi, con maggior profilo di rischio/rendimento

Il risultato ottenuto vede la Cassa Nazionale del Notariato, seppur non vincitrice, per la seconda volta competere, ad un livello molto elevato e in un contesto più ampio di quello esclusivamente italiano, come quello europeo. Il posizionamento ottenuto premia le scelte organizzative e strategiche del Consiglio di Amministrazione dell’Ente e del Presidente Notaio Francesco Giambattista Nardone negli ultimi anni che mirano a garantire sostenibilità e adeguatezza per l’intera categoria dei notai italiani.

Un ringraziamento all’efficienza della struttura tecnica guidata dal Direttore Generale Danilo Lombardi e dal Dirigente della Funzione Finanza Stella Giovannoli, con il supporto dell’Advisor Prometeia che cura l’Asset Allocation Strategica e Tattica e il Monitoraggio del Rischio di Portafoglio.